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giovedì 7 maggio 2020

Step #14: la ritualizzazione nella tecnologia ottocentesca

Nel XIX secolo, la tecnologia si sviluppava giorno dopo giorno seguendo l'onda del progresso che portò alla definizione del periodo a cavallo del 1800 come "prima rivoluzione industriale".

Legandoci al verbo analizzato, siamo andati alla ricerca di un processo tecnologico sviluppato all'inizio del secolo, analizzandone i vari passaggi alla ricerca di un rituale da seguire per ottenere il risultato desiderato.

Stiamo parlando della litografia, processo di stampa chimico-fisica delle immagini.

Fotografia della conclusione del processo litografico

La scoperta è stata fatta nel 1796, quasi per caso, per poi svilupparsi subito dopo, imponendosi fortemente sul mercato, con già 59 stabilimenti in Francia nel 1831.
  1. Il processo litografico si basa sull'incompatibilità di alcuni inchiostri con l'acqua e può essere suddiviso nei seguenti punti:
  2. La matrice, fatta di pietra calcarea, granulosa e costituita da carbonato di calcio, deve avere uno spessore che vada dai 6 ai 12 cm. Inoltre, la pietra deve essere compatta ed omogenea per evitare fratture sotto la pressione del torchio.
  3. La superficie della pietra va levigata con pomice, sabbia o, ancora meglio, carborundum, per togliere qualsiasi segno.
  4. Si disegna con una matita litografica o con dell'inchiostro litografico composti da sostanze grasse (l'inchiostro litografico è tipico per essere molto oleoso); infatti, il carbonato di calcio trattiene con facilità le sostanze grasse. Va ricordato che, sulla pietra, le immagini devono essere disegnate in modo speculare.
  5. Finito il disegno si spennella la pietra con un liquido a base di acido nitrico, gomma arabica acidificata e acqua. Per capire se tale liquido (chiamato "preparazione") ha un giusto grado di acidità, lo si spennella sul bordo della pietra. Se la reazione provoca molta schiuma vuol dire che è troppo forte: se viene usato così com'è il disegno ne risente. Se invece produce poca schiuma vuol dire che non è abbastanza forte. L'ideale sarebbe non molta schiuma e che sia persistente. La causa della reazione che si verifica è l'acido nitrico che trasforma tutte le parti non protette dall'inchiostro litografico, trasformando il carbonato di calcio in nitrato di calcio, sostanza idrofila.
  6. La stampa avviene dopo 24 ore dalla preparazione, mediante il torchio litografico, la matrice disegnata viene bagnata e poi inchiostrata con un rullo di caucciù.
  7. L'inchiostro aderisce dove c'è il disegno e viene respinto dalla pietra bagnata.
  8. Si mette il foglio di carta da stampare, si aggiungono altri fogli ed un cartone grassato e alla fine il tutto viene compresso.
  9. Ad operazione ultimata, il foglio viene tolto e fatto asciugare.
Senefelder, inventore del processo, sviluppa anche il metodo autografico mediante il quale non si deve più fare il disegno alla rovescia.





Link:

-https://it.wikipedia.org/wiki/Litografia

-https://www.artesplorando.it/2016/03/la-litografia-piccola-guida-per-capire-cose.html

-https://www.frammentiarte.it/2014/litografia/

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