Forse ti può interessare:

martedì 7 aprile 2020

Step #07: la poesia

Si può parlare di poesia, di parole e di significati senza incontrare Dante nel proprio percorso? 
Probabilmente no e infatti lo ritroviamo anche qui, nella proposta odierna.

Cercando riferimenti alla ritualità di un gesto, similmente a quanto accaduto per la ricerca in campo mitologico, si è arrivati all'Inferno, in senso metaforico.
È qui, infatti, che troviamo il conte Ugolino della Gherardesca, protagonista dei versi dal 1 al 78, del trentatreesimo canto dell'Inferno.

Di seguito, i primi quattro versi:
«La bocca sollevò dal fiero pasto
quel peccator, forbendola a' capelli
del capo ch'elli avea di retro guasto.
Poi cominciò» 
(vv. 1-4)
Ugolino della Gherardesca azzanna la testa di Ruggieri
nell'Inferno di Dante Alighieri (Gustave Doré, 1861)

L'episodio si riferisce al momento in cui Dante incontra il conte che, sentendolo, solleva il capo dal proprio pasto che altri non è che l'arcivescovo Ruggieri con cui era stato imprigionato. Subito dopo aver guardato il poeta, però, il conte torna a nutrirsi.
La ritualità del suo gesto è la punizione a cui è andato incontro, secondo la legge del contrappasso dantesca, in quanto sembrerebbe che dopo essere stato imprigionato coi suoi figli e l'arcivescovo, lasciandoli morire di fame, egli cannibalizzò i corpi dei loro figli, che lo pregarono di nutrirsene prima di morire. 






Link:

Nessun commento:

Posta un commento

Ecco l'ultimo post in evidenza per te

Step #25: verso la conclusione